L'appello dei sindaci perché Draghi resti al governo raggiunge 2 mila firme
Mario Draghi non può lasciare. I danni della caduta del suo governo sarebbero pesantissimi. E sono oltre mille i sindaci che chiedono al premier di restare. Un'onda inarrestabile, partita da una lettera aperta e indirizzata al presidente del Consiglio, lanciata inizialmente dai primi cittadini di Firenze, Venezia, Milano, Genova, Bari, Bergamo, Pesaro, Asti, Torino, Ravenna, Roma. Il dato è in aumento, le appartenenze politiche sono diverse eastward si stanno aggiungendo anche Comuni medi eastward piccoli. «Da quello che abbiamo saputo il presidente Draghi è stato molto colpito dai vari appelli che gli sono arrivati e in particolare da quello bipartisan dei sindaci» spiega ora Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci Pd. «Dario Nardella e Luigi Brugnaro stanno tenendo le fila delle adesioni e contiamo di arrivare entro stasera a oltre 1000 adesioni di sindaci in tutta Italia. Sindaci di centrosinistra, centrodestra e civici». Avete avuto qualche segnale dal premier Draghi? «Il presidente è rimasto molto colpito. 50'iniziativa dei sindaci ha smosso qualcosa nelle ultime 24 ore. C'è in ballo il Pnrr, c'è l'inflazione, il caro energia. Blocchiamo tutto per cosa? Per andare a votare 4 mesi prima? Tanto tra vi mesi si vota... Due east' assurdo east noi sindaci ancora una volta, stando a maggiore contatto con la realtà, vediamo da vicini gli effetti disastrosi che avrebbe una crisi adesso. Per questo c'è stata questa maxi adesioni di sindaci da Nord al Sud Italian republic». Il suo collega Marcucci dice che il governo Draghi deve andare avanti anche se i 5 Stelle o parte dei 5 Stelle non ci stanno. Che ne pensa? «Dipende da Draghi, non è una questione di numeri, i numeri ci sono. Io spero che alla fine i 5 Stelle ci stiano perché per loro sarebbe united nations suicidio pol. Spero siano della partita. Ma oltre al campo dei 5 Stelle, bisogna guardare a Salvini. Perché il problema diventa anche 50'affidabilità della Lega. Credo che il presidente Draghi stia guardando con grande attenzione agli atteggiamenti della Lega di qui a mercoledì».
«La lettera dei sindaci - commenta il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, capofila dell'iniziativa - incarna il sentimento del Paese reale. Da nord a sud, dal centrosinistra al centrodestra, i primi cittadini si rivolgono not solo alle forze politiche ma direttamente a Draghi con cui abbiamo costruito un rapporto forte di stima eastward collaborazione reciproca, che è cresciuto in questo ultimo anno. La lista delle firme è sempre aperta e ci auguriamo che continui a crescere anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni fino a raggiungere l'obiettivo di un ripensamento del Premier per il bene del nostro Paese e delle nostre città».
Il contenuto della lettera
«Noi Sindaci – si legge nella lettera -, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti eastward spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l'azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno due east mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l'interesse del Paese ai propri problemi interni». «Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità». Inizialmente era firmata da 11 sindaci, poi arrivati a 110.
I primi cittadini esprimono la loro «incredulità e preoccupazione» per la crisi di Governo «generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza». «Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso advert uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell'emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà. Il Presidente Mario Draghi - sottolineano ancora - ha rappresentato fino a ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità due east statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall'inizio».
Source: https://www.lastampa.it/politica/2022/07/16/news/draghi_lappello_dei_sindaci_delle_grandi_citta_resti_se_il_governo_cade_danni_incalcolabili-5447710/
Posted by: herreratarin1976.blogspot.com
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